w w w . i s t r o - r o m a n i a n . n e t  
Home

Links

Books

News

Culture

Status

Alphabet

Photos



link to us
search
copyright

Gli istroromeni, tra cultura e tradizioni
Sabato a Palazzo Costanzi si apre la mostra di Comune e associazione Decebal. Foto, stampe e documenti raccontano la storia di "cicci e ciribiri"

Trieste - Si aprirà sabato, alle 19, a Palazzo Costanzi, la mostra "Istroromeni (Cicci e Ciribiri)," dedicata a lingua, storia, cultura e tradizioni di questa popolazione, promossa dall'a ssessorato alla Cultura del Comune insieme all'associazione di amicizia italo-romena Decebal, di cui è presidente Ervino Curtis. La vernice sarà preceduta, alle 17.30, alla Sala Vittoria della Stazione Marittima, da una conferenza di presentazione, cui interverranno ospiti e studiosi stranieri e italiani. Si esibirà anche la violinista romena Andreea Cernăianu di Timișoara, che eseguirà due composizioni di Paganini e di Porumbescu, mentre più tardi, a Palazzo Costanzi, interverrà il gruppo folcloristico romeno Dor călător di Graz. Domenica, alle 11.30, in piazza dell'unità e in piazza della Borsa, l'apertura della mostra sarà sottolineata dall'esibizione del gruppo folcloristico degli Zvončari di Žejane (Croazia).

L'allestimento a Palazzo Costanzi si sviluppa in più di cinquanta pannelli descrittivi, che riproducono stampe, fotografie, documenti. Sono esposti anche diversi oggetti originali come cartine geografiche, stampe, cartoline e libri. Ricche le sezioni riguardanti la lingua, i luoghi, i costumi, i libri, ma interessanti anche i pannelli con le illustrazioni degli usi e tradizioni degli istroromeni e i loro rapporti con Trieste.

Gli Istroromeni rappresentano una cultura che deriva dalla frammentazione dell'Impero romano nei Balcani e sono riusciti a conservare ancora la loro lingua, che è uno dei quattro dialetti della lingua romena attuale. In conseguenza alle invasioni barbariche nei Balcani, che perdurano con l'ultima devastante calata di Tartari nella metà del Duecento, e soprattutto a fronte della crescente pressione dei Turchi, popolazioni di lingua e cultura latina dell'ultima provincia romana, la Dacia, si spostano verso la Dalmazia e prendono anche la denonminazione di Morlacchi e di Uscocchi. In seguito si troveranno insediamenti Morlacchi anche sull'isola di Veglia, a Spalato e, più a settentrione, fino nel Friuli e nel Veneto.

Le origini dell'insediamento nell'Istria non sono tutte certe, ma dal Quattrocento, per oltre un secolo, assistiamo allo stabilirsi di due comunità parlanti una lingua neolatina simile a quella della Dacia nella zona settentrionale e meridionale del monte Maggiore. Comunque esistono testimonianze storiche della presenza di questa popolazione, detta "cicci e ciribiri," anche nella città e nel contado di Trieste almeno fino al Settecento.

La riscoperta degli istroromeni risale alla metà dell'Ottocento, quando diversi uomini di cultura europei, soprattutto italiani, tedeschi, slavi e romeni, compiono studi e ricerche, pubblicano libri e articoli e tengono conferenze sulla lingua, la storia e la cultura degli istroromeni. Dopo un momento di particolare importanza negli anni Venti del Novecento, quando viene addirittura aperta una scuola di istroromeno a Valdarsa (Susnjevizza), tutto viene travolto dall'oblio e dalla tragedia della guerra. Oggi l'i stroromeno viene parlato solamente a Seiane e a Valdarsa, ambedue in Croazia, da poche centinaia di persone perlopiù anziane, ma ha conservato ancora abbastanza intatta la sua fisionomia di lingua neolatina.

Gli istroromeni, pur senza una testimonianza storico-letteraria desunta da testi nella loro lingua, sono riusciti a caratterizzare la loro presenza in Istria sotto l'aspetto sociale ed economico, come si desume da fonti storiche del patrimonio letterario dei popoli vicini. I "cicci" commerciavano in sale, carbone, doghe e lavori in legno, lane, aceto di vino, piombo, pellame, cera, marmi. Diversi lavoravano i campi per conto terzi. Altri erano impiegati sulle navi come fuochisti o marinai e nelle varie industrie e servizi della costa istriana. Inoltre producevano formaggi e carbone vegetale.

In diversi periodi della loro storia furono utilizzati per le loro capacità militari. La loro struttura fisica e morale era sana e forte. Il Maiorescu ricorda come alla fine dell'800 venivano affidati alle famiglie istroromene i trovatelli dell'Istituto di Trieste, perchè si occupassero della loro crescita.

June 14, 2007
© 2007 Il Piccolo


| Home | Links | Books | News | Culture | Status | Alphabet | Photos |

© 1999-2013 www.istro-romanian.net. All Rights Reserved.